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Luxor e la Valle dei Re - Luxor e' un centro molto importante dal punto di vista archeologico perche' nella cittą ci sono i templi di Luxor e nelle vicinanze i siti archeologici della Valle dei Re e della Valle delle Regine.

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Luoghi da Scoprire

Alessandria d'Egitto - La cittą di Alessandria d'Egitto, fondata tra il 332 e il 331 a. C. da Alessandro Magno, e' oggi il primo porto egiziano e la seconda cittą per grandezza d'Egitto.

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Aree Protette d'Egitto

Parco Nazionale di Nabq - Questa regione costituita da sistemi di wadi, dune di sabbia, pianure alluvionali e sostiene una vita animale e vegetale molto diversificata.

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Cultura Egiziana

Cultura Egiziana e Curiosità d'Egitto
La cultura e lo stile di vita di molti egiziani non sono cambiati granché da centinaia di anni a questa parte. Certamente il XX secolo ha lasciato la sua impronta anche in Egitto sotto forma di prodotti divenuti di uso comune come la Coca Cola, i blue jeans e la TV, ma per la maggior parte dei fellahin (contadini e abitanti delle campagne) le cose sono rimaste sostanzialmente uguali. L'atteggiamento prevalente degli egiziani è piuttosto fatalista e si è venuto formando nel corso di migliaia d'anni di pestilenze, carestie, invasioni straniere e inondazioni.
La pittura ha fatto parte della vita degli egiziani sin da quando, nel XXIV secolo a.C., furono realizzate le prime decorazioni nella Piramide di Unas, a Saqqara. Ma furono soprattutto i faraoni del Nuovo Regno a voler decorare l'interno delle loro tombe con immagini a vivaci colori del mondo dell'aldilà e della resurrezione. La pittura egiziana contemporanea è stata fortemente influenzata dall'arte occidentale da cui è riuscita a liberarsi soltanto verso la metà di questo secolo. Il paese può ora vantare un numero nutrito di pittori che esprimono un'arte propriamente egiziana tra i quali ricordiamo Gazbia Serri, Inji Eflatoun, Abdel Wahab Morsi, Adel el-Siwi e Wahib Nasser.
Fino a tempi recenti la musica popolare egiziana si riassumeva nella voce onnipresente di Om Kolthum, la 'madre d'Egitto', scomparsa nel 1975, la cui musica e la cui leggenda tuttavia continuano a sopravvivere. Le sue canzoni, che traevano spunto dalla poesia e dall'operetta, rappresentano la musica egiziana più conosciuta in Occidente. Altri musicisti importanti furono Abdel Halim al-Hafez e Mohammed Abd el-Wahaab. La musica contemporanea sta assorbendo un numero sempre crescente di elementi della musica pop occidentale; tra gli esponenti degli stili più recenti ci sono Iheb Tawfik, Mohammed Fouad e Hakim.

Benché l'Egitto sia conosciuto per la danza del ventre, dimenare le anche avanti e indietro come usano fare le professioniste di questo ballo è in genere considerato volgare e segno di promiscuità. In effetti molte danzatrici che si esibiscono nelle località frequentate dai turisti sono europee o americane, perché un comportamento così provocante non è considerato adatto a una donna araba; le danzatrici arabe infatti, per esempio Fifi Abdou, sono sempre accompagnate da guardie del corpo che le proteggono dagli eccessi del fanatismo islamico. Nelle riunioni famigliari invece, ai matrimoni e ai ricevimenti privati, talvolta il ballo è parte dell'intrattenimento.
Naguib Mahfouz ha vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 1988 per la sua opera La trilogia del Cairo. Al nome di Mahfouz sono legati 40 romanzi e 30 sceneggiature cinematografiche. Il suo romanzo Il rione dei ragazzi, scritto negli anni '50, è ancora all'indice in Egitto ed è considerato blasfemo da molte persone (nel 1995 il vecchio scrittore ottantatreenne ha subito un attentato la cui ragione è da ricercarsi, sembra, nel contenuto del libro). Altri scrittori importanti sono Tawfiq al-Hakim, Yahya Haqqi e Yusud Idris. La scrittrice egiziana più conosciuta è probabilmente Nawal al-Sa'dawi, sebbene sia più nota all'estero che nel suo paese.

A 140 chilometri dall-oasi di Siwa, sulle sponde di un-antica oasi abbandonata, in prossimità di quello che oggi è il lago salato di Bahrein, una missione archeologica dell'Università degli Studi di Torino ha portato alla luce, nel gennaio 2003, un tempio faraonico - naturalmente danneggiato - dalle pareti ricoperte di bellissimi rilievi dell-ultima dinastia indigena egiziana: la parte più antica dell-edificio fu fatta costruire e decorare dal faraone Nectanebo I circa 2 mila e 400 anni fa (380-360 avanti Cristo).

In Egitto i piatti principali sono il fu-l e il ta'méyya. Il fu-l è un pasticcio a base di fave a cui vengono aggiunti olio, limone, sale, carne, uova e cipolle per renderlo più gustoso. Il ta'méyya consiste in polpettine di pasta di ceci e spezie fritte in olio. La tahina è una pasta di semi di sesamo, olio, aglio e limone. Insieme a qualche mázza (stuzzichini), come l'hómmos (purea di ceci cotti), costituisce un pasto discreto.
Nei chioschi troverete i sandaw-tsh, tipici panini egiziani molto piccoli che contengono minuscoli pezzi di carne, formaggio o bastúrma (carne affumicata). Aggiungetevi della senape per renderli più gustosi. Ci sono poi i panini a base di kébda (fegato), che può essere arrostito, impanato o fritto e servito con peperoncini piccanti e cipolle. Sono molto comuni anche quelli a base di mókhkh, cervella di mucca impanata, e quelli con i gamberetti.
Il consumo di tè e caffè è molto diffuso. Un'altra bevanda comune è l'hómmos esh-sha-m, a base di ceci, salsa di pomodoro, limone e cumino. L'Abu Simbel è un liquore dolce, dal sapore particolare; poiché è ricco di ferro, è considerato un rimedio contro l'anemia.

 

Nell'antichità l'Egitto era il paese che produceva la maggior quantità di birra che era considerata bevanda quotidiana e anche medicina. Se ne producevano due tipi: la birra bianca o curmi e la birra nera o zithum. Nutrimento per i neonati, veniva usata anche nei riti funebri per dissetare il ka del morto. Il consumo di tè e caffè è molto diffuso. Un'altra bevanda comune è l'hómmos esh-sha-m, a base di ceci, salsa di pomodoro, limone e cumino. L'Abu Simbel è un liquore dolce, dal sapore particolare e, poiché è ricco di ferro, è considerato un rimedio contro l'anemia. In Egitto i piatti principali sono il fu-l e il ta'méyya. Il fu-l è un pasticcio a base di fave a cui vengono aggiunti olio, limone, sale, carne, uova e cipolle per renderlo più appetitoso. Il ta'méyya consiste in polpettine di pasta di ceci e spezie fritte in olio. E' famosa anche la tahina, ossia una pasta di semi di sesamo, olio, aglio e limone. Insieme a qualche mázza (stuzzichini), come l'hómmos (purea di ceci cotti), costituisce un pasto discreto. Nei chioschi troverete i sandaw-tsh, tipici panini egiziani molto piccoli che contengono minuscoli pezzi di carne, formaggio o bastúrma (carne affumicata). Per renderli più gustosi potete aggiungere della senape. Ci sono poi i panini a base di kébda (fegato), che può essere arrostito, impanato o fritto e servito con peperoncini piccanti e cipolle.


I geroglifici sono i segni usati in un tipo di scrittura dell'antico Egitto. I greci li denominarono in questo modo, che significa "incisioni sacre", perché molti erano apposti sulle parti dei templi. Per molto tempo si credette che significassero ciò che vi era rappresentato, ad esempio che il disegno di un avvoltoio volesse dire "avvoltoio" e così via. Nel 1799 fu scoperta la tavoletta in pietra detta Stele di Rosetta che riportava la stessa iscrizione in tre lingue: egizio classico (in geroglifici), egizio corrente (demotico) e greco. Per confronto con il testo greco, il francese Jean François Champollion capì che l'iscrizione era una dedica al re Tolomeo. Dove nell'iscrizione poteva suppore ci fosse il nome del re, si trovava un gruppo di segni chiusi in un anello ovale, chiamato cartiglio. Ordinò le lettere del nome Tolomeo sotto i segni del cartiglio e scoprì quale lettera dell'alfabeto corrispondeva ogni segno. Fece la stessa cosa anche con il nome Cleopatra.

Imhotep è il primo personaggio di rango non reale il cui nome è ricordato dalla storia. Egli fu un uomo di molti talenti: medico di corte, sacrdote, scrittore e primo ministro. Disegnò la Piramide a Gradini di Saqqara nel 2500 a.C. La piramide, alta circa 60 m., è la parte mediana del mausoleo funebre di Djoser, che era molto più dì un semplice sepolcro. Comprendeva templi, cortili, gallerie e amplie sale in cui venivano celebrati i riti funebri in onore del Re. L'intero complesso di Saqqara fu il primo monumento costruito interamente in pietra: a quel tempo i palazzi erano fatti in gran parte da mattoni di fango. La Piramide a Gradini fu così chiamata, in quanto i suoi fianchi formano una colossale gradinata mentre, le piramidi di epoca successiva, hanno i lati lisci.

La parola Faraone significa "grande casa", "reggia". Gli egizi usarono questo termine per indicare i loro Re. Molteplici sono i simboli emblema del suo potere, come la corona (bianca quella dell'Alto Egitto, rossa quella del Basso Egitto, doppia quella del Paese unificato); attaccata alla cintola del gonnellino aveva una coda di animale, simile a quelle dei cani o dei tori; impugnava un bastone ricurvo ed un flagello. Sulla sua testa compariva spesso l'Ureos, il serpente cobra femmina, rappresentazione dell'occhio del dio solare; sulle spalle era appollaiato il falco Horus, il figlio di Iside ed Osiride. Al sovrano ci si poteva avvicinare solo nell'atto del suddito che si prostra sino a baciare la terra. La sua nascita era preceduta da apparizioni miracolose che ne anticipavano la consacrazione. In uno dei palazzi reali si legge l'iscrizione: "Adorate il re: è lui che ha creato voi tutti". Tuttavia lo stesso faraone adorava Ra, il Dio Sole, infatti si faceva chiamare "figlio di Ra".

La struttura sociale dell'antico Egitto era anch'essa una sorte di piramide, alla sommità della quale vi era il faraone. Subito sotto, con il visir ed ed i nobili stavano i sacerdoti, che avevano il compito di tener buoni gli dei con preghiere, sacrifici, cerimonie e sapevano interpretarne i desideri; inoltre curavano le "case della vita" annesse ai templi, cioè le scuole di lettura e scrittura e le scuole superiori in cui si insegnavano a pochi eletti le materie rivelate dagli Dei (matematica, geometria, medicina, le tecniche dell'amministrazione, arti e lettere). Al gradino inferiore vi sono i guerrieri, comunque dotati di notevole prestigio. Alla base della struttura, quelli che lavoravano. I contadini erano quasi sempre liberi cittadini. Gli schiavi erano adibiti o ai lavori domestici o al lavoro in cave e miniere, insieme ai delinquenti condannati dai tribunali.

Per gli antichi Egizi ogni colore aveva un preciso significato. Il verde ed il turchese, che richiamavano la vegetazione e l'acqua, rappresentavano la giovinezza e la rigenerazione. Il verde veniva prodotto polverizzando la malachite Il rosso, come il deserto, rappresentava il caos. Per avere il rosso si utilizzava l'ossido di ferro anidrato. A questo colore si contrapponeva il nero della terra fecondata dal limo, che simboleggiava l'eterno rinascere della natura. Il nero era ricavato dal carbone o dall'ossido di manganese. Il giallo, il colore dell'oro, era associato alle membra degli dei. Per ottenerlo si usavano l'ossido di ferro idratato. Il bianco e l'argento, corrispondeva alle loro ossa. Il bianco si ricavava dal gesso o dal calcare, finemente tritato. Il blu dei lapislazzuli simboleggiava i loro capelli. Per ottenerlo si utilizzava l'azzurrite.


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