Protettorato di Santa Caterina
Il
Protettorato di Santa Caterina racchiude la maggior
parte dell'area montagnosa del Sinai centrale e
meridionale, tra cui la cima più alta del paese,
quella del Gebel Katharina (2624 m) ed alcune fra le
più vecchie rocce del mondo: circa l'80% delle rocce
hanno 600 milione anni. Il parco è una collezione di
tesori di piante selvatiche: delle 317 specie di
flora che sono state registrate, 19 non si trovano
in nessun altro luogo al mondo. Circa 40 specie di
rettili vivono all'interno di questo ecosistema di
montagna: la maggior parte sono endemiche, tra cui
il serpente striato del Sinai e il cobra di Innes
considerato in pericolo di estinzione. Questo parco
naturale offre sostentamento anche a numerose altre
specie animali: l'irace delle rocce, lo stambecco
della Nubia, la gazzella Dorcas, la volpe rossa, il
leopardo del Sinai, oltre a gatti selvatici, iene e
insetti.
Durante il viaggio nelle secche e tra le
montagne del protettorato, può capitare di avvistare
un uccello curioso, la sassicola nera dalla corona
bianca. Un visitatore attento potrebbe riuscire a
identificare anche il fringuello rosa del Sinai e lo
storno di Tristano. Molto meno comune e, molto più
difficile da incontrare, è la più piccola farfalla
esistente al mondo e solo di recente scoperta in
Sinai: la bacchetta blu del Sinai. Sono
completamente operativi soggiorni per intraprendere
attività basate sul trekking, sul campeggio o
semplicemente per rilassarsi sotto una palma ed
osservare la natura.
Il
Monastero Di Santa Caterina si trova a 1500 mt. di
altezza alle pendici del Gebel Musa, Monte di Mosè,
o monte Sinai. Secondo la tradizione è stato
costruito sul sito del roveto ardente. L'attuale
monastero sorge sulle rovine della fortezza
costruita nel 530 d.C. da Giustiniano, che inoltre
fece donazione ai monaci di 100 schiavi egizi e 100
romani con mogli e figli. Con il lavoro di questi
schiavi il monastero prosperò e i loro discendenti
vivono ancora in questa zona. Solo nel IX secolo
assunse il nome di Santa Caterina in onore della
martire di Alessandria morta nel 310 d.C..
Convertitesi al cristianesimo Caterina fu accusata
di adorare idoli pagani e condannata a morte. Si
racconta che, al momento della decapitazione, il
corpo venne prelevato dagli angeli e portato su un
monte del Sinai dove qualche secolo dopo venne
ritrovato, perfettamente conservato, dai monaci del
monastero della Trasfigurazione dietro indicazioni
di un sogno. I suoi resti sono seppelliti nella
basilica del monastero. Il complesso religioso è
formato da numerosi edifici di epoche differenti, la
moschea per i viandanti musulmani, la chiesa della
Trasfigurazione sovrastata da un alto campanile le
cui campane, ogni mattina secondo la tradizione del
monastero, battono 33 rintocchi (simboleggiano gli
anni di vita di Cristo) per annunciare un nuovo
giorno. I monaci offrivano infatti la loro
ospitalità sia ai viandanti cristiani che a quelli
mussulmani. Grazie a questo il monastero fu protetto
dall'islamizzazione della nazione. La maggioranza
dei monaci che abitavano il monastero provenivano,
allora come oggi, dalla Grecia o da Cipro. Il loro
numero, all'inizio del secolo, si aggirava dai 300
ai 400, mentre, attualmente sono solo una
cinquantina dei quali solo 20 abitano nel convento.
Il
monastero è circondato con mura alte dai 12 ai 15 m.
e spesse 1,65 m. con una pianta quasi quadrata. Le
mura a sud-ovest sono ancora originali invece le
altre vennero ricostruite dopo che furono distrutte
da un terremoto del 1312. L'edificio più
significativo del monastero è la Basilica della
Trasfigurazione con un alto campanile a pianta
quadrata, diviso in tre piani. Le sue campane
svegliano i monaci con 33 rintocchi che
simboleggiano gli anni di vita di Cristo. La base
della basilica si trova 4 m. più in basso rispetto
all'ingresso e vi si accede attraverso una porta del
VI secolo d.C. riccamente intagliata. La basilica è
divisa in tre navate, a sinistra della navata
centrale si trova un pulpito del 1787 mentre a
sinistra è presente una sedia episcopale con la
rappresentazione del monastero nel XVIII secolo.
Nelle navate laterali sono state aggiunte una serie
di cappelle dedicate a santi della chiesa ortodossa.
La navata centrale è chiusa verso l'altare da una
bellissima iconostasi lignea del 1612. L'abside è
decorato da dei splendidi mosaici creati nel 565 e
perfettamente conservati. Nel coro sono custodite le
spoglie di Santa Caterina all'interno di un sepolcro
marmoreo. Dietro l'abside è presente la cappella del
roveto ardente che si trova ancora più in basso
della basilica ed è la parte più antica della
basilica. Di fronte alla chiesa è presente una
piccola moschea con il minareto separato, è stata
costruita nel XII secolo per i viandanti mussulmani
sopra una locanda del VI secolo.
Sinai nel Protettorato
di S. Caterina |
Protettorato Santa
Caterina |
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Monastero dall'alto |
Monastero Di Santa
Caterina |
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Monte Sinai, Via dei
Penitenti |
Monte Sinai |
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